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Sette minuti dopo la mezzanotte

Al cuore del libro

Gli umani sono bestie complicate, disse il mostro. Come fa una regina ad essere al contempo una strega buona e una cattiva? Come fa un principe ad essere un assassino e un liberatore? Come fa un antico semplicista ad essere avido ma anche saggio? Come fa un curato ad essere irragionevole e anche generoso? Come fanno gli uomini invisibili a diventare ancora più soli rendendosi visibili?

(…) Non conta quello che pensi, disse il mostro, perché la tua mente ti contraddirà cento volte al giorno. (…) La mente crede a bugie confortanti, mentre conosce le dolorose verità che rendono necessarie le bugie. E la tua mente ti punisce per il fatto che credi contemporaneamente ad entrambe le cose.

(…) La vita non si scrive con le parole, disse il mostro. Si scrive con le azioni. Quello che si pensa non conta. La sola cosa importante è ciò che si fa.

Patrick NessSiobhan Down
Sette minuti dopo la mezzanotte
Illustrato da Jim Kay


Sì, amico lettore, hai letto bene. A parlare con tanta profonda saggezza è un mostro. Un mostro? Penserai stupito: sì un mostro.

Ma i mostri non sono quelle creature orribili e terrifiche che hanno tormentato le nostre notti di bambini e magari anche qualche notte da “grandi”? Mah. Può esserci un mostro terrifico ma anche benevolo e saggio? Possono coesistere in un solo essere qualità tanto opposte? Insomma, chi è “mostro”?

Da bambina passavo le vacanze estive in una casa in campagna. Era una casa isolata, in mezzo ai campi ed ai due lati correvano dritte due file di pioppi. E i pioppi hanno il peduncolo della foglia piuttosto lungo tanto che si muove e bisbiglia al minimo soffio di vento. Di notte, le imposte erano chiuse ed il buio totale. E la mia paura smisurata. Ogni minimo rumore –e le foglie fuori erano un concerto continuo di rumori- , o bagliore che mi pareva vedere o sentire si trasformava in un mostro gigantesco e malevolo, minaccioso. Se ora provo a ricordare, però, non riesco proprio a pescare quale fosse la paura effettiva, cosa potessero farmi quei mostri terrifici, quelle oscure presenze. Ricordo mostri orrendi –streghe, perlopiù- e la paura. Sostanzialmente, ma lo dico ora che di anni ne ho molti, avevo paura delle immagini che io stessa creavo con la mia mente. La paura era reale e tangibile, così come l’immagine del mostro ma era appunto l’immagine a spaventarmi. Una sorta di paura della paura.

Anche ora i bambini mi raccontano le loro paure, mostri di varie fattezze e dimensioni, non più streghe ma creazioni tratte da videogiochi, film horror e i bambini mi sanno anche spiegare cosa potrebbero fare loro questi mostri perché in effetti li hanno visti in azione. Ma non storcere il naso, amico lettore, borbottando sui tempi moderni. Anche noi avevamo i nostri horror, diversi, certamente, ma altrettanto mostruosi. Le nostre amate fiabe, edulcorate nelle versioni televisive, nelle versioni originali erano terribili e spaventose: un esempio per tutti, Biancaneve e i sette nani, e se hai dei dubbi, amico mio, recupera l’edizione originale del fratelli Grimm! O Barbablù, se ancora non sei convinto, nella versione di Perrault.

Ma torniamo al libro di oggi. Il mostro a cui si fa riferimento qui è, in apparenza, un mostro come tutti quelli a cui siamo abituati a pensare. Mostruoso e terrifico che appare di notte ad un bambino, sette minuti dopo la mezzanotte. E parla con il bambino, a lungo, lo ascolta, gli racconta tre storie. Oltre la paura, pare l’unico “vero” amico del bambino, colui che più di tutti sembra averlo a cuore, ma soprattutto un mostro che “vede” Sto facendo molta fatica a parlarti di questo libro, un gioiello, senza svelarti troppo della trama per non rovinarti il piacere della lettura. E lo sai che non spoilerare un libro è un mio preciso impegno. Però, per incuriosirti, posso dirti che il mostro è un albero, un tasso per la precisione, che parla, cammina, spaventa e soccorre un bambino.

Ecco.

Forse l’invito potrebbe essere a non fermarsi all’aspetto esteriore dei mostri ma farci la conoscenza, qualcuno parlava di sostanza dei sogni, qui parlo della sostanza del mostro. Il mostro fa sempre paura? Lo posso conoscere? Quale parte oscura di me rappresenta?

Posso trarne aiuto? Questo libro sembra andare in questa direzione.

Allora, non fermarti all’apparenza! Né all’apparenza dei mostri e di ciò che siamo abituati a pensare o immaginare, né all’apparenza del libro, un testo di letteratura per l’infanzia. Perché no, non è un libro per bambini, o forse sì, ma per il bambino che è ancora presente in te. Una storia toccante e commovente sul dolore, sul lutto, sulle perdite, dove sicuramente troverai qualcosa che tocca anche qualche corda del tuo cuore.

Un piccolo, profondo libretto illustrato con immagini curate ed evocative. Un’opera d’arte!

Se però in questo periodo sei stanco e non hai tanta voglia di leggere o acquistare un ennesimo libro nuovo, ho una sorpresa per te: esiste una versione cinematografica estremamente fedele al libro.

Buona lettura, amico mio, o buona visione, se preferisci.

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