Ogni cosa al suo posto trova compimento nulla da aggiungere nemmeno una virgola un punto Si finisce così Ogni distacco genera dolore ogni fine contiene la poesia di un concepimento e nel gelo della notte si sente già il tepore del primo mattino di estate
Commento alle cinque poesie
Cinque vocali.
La meraviglia della A ci fa aprire le braccia per accogliere tutto.
Il gesto della E segna l’opposizione al mondo.
Il sibilo della I allude all’affermazione della nostra volontà, come quando diciamo IO.
Si arriva così al cerchio disegnato dalla O, in cui possiamo accogliere di nuovo tutto quello che avevamo escluso.
Infine, l’immobilità, il gelo, il distacco, la fine: siamo all’ultimo atto, la vocale U chiude un ciclo, ma solo per aprirne un altro.
Le cinque vocali risuonano nel nostro corpo, ripetendo il ciclo della nascita, della morte e della rinascita.
Ispirata alla disciplina dell’euritmia proposta da Rudolf Steiner, si conclude anche la mia proposta poetica, al confine tra giugno e luglio.