Quest’anno ho immaginato che le poesie del lunedì potessero essere raggruppate per tematiche, tutte collegate al tema della Cura.
Provando a mettere insieme rigore e creatività, ho individuato quattro tematiche, una per ogni stagione dell’anno, secondo un movimento armonico che va dall’interno, il calore delle case mentre l’inverno fa il suo annuncio di gelo, all’esterno, con la festa di colori e il risveglio dei sensi che accompagnano la primavera, passando attraverso la libertà e la bellezza intima dell’estate, per poi rientrare delicatamente nella transizione autunnale che, con ogni foglia che cade, fa spazio alla nuova stagione dell’anima.
Quattro movimenti musicali, per una sinfonia di suoni, parole e immagini che ci guideranno nell’esperienza della Cura, raffigurata come un grande albero, con le radici ben piantate nel terreno, e la chioma rivolta verso il cielo.
Chi cura è come il tronco che collega radici e rami, il passato con il futuro, l’eredità con la scelta, il dolore muto con la possibilità di aprirsi alla sua narrazione. Lungo il tronco scorre la linfa vitale che rappresenta la più alta espressione di amore.
Cadrà la neve, sorgerà alto il sole, verranno le forti piogge, e una rugiada sottile coprirà i nostri capelli. Ma noi continueremo a prenderci cura dello sguardo, perché solo uno sguardo accurato, lo sguardo che collega la mente con il cuore, può accogliere tutto l’umano dolore.
Ogni volta che ne avremo bisogno, torneremo ad abbracciare il nostro albero, per prendere forza e sollievo e nutrirci della sua energia vitale.
Ad ogni stagione corrisponderà una canzone, un balsamo di poesia per consolare l’anima.
Buon anno a tutti coloro che contribuiscono ogni giorno, con gentilezza e devozione, a coltivare il delicato terreno della Cura.
La prima tematica da’ anche il titolo alla prima poesia del 2023
“Cadrà la neve sui nostri sogni”
Mi sono ispirato a una canzone di Fabrizio de Andre’, Inverno. Qui troverete il link per ascoltarla, anche il video è molto suggestivo.
Cadrà la neve sui nostri sogni Avremo occhi attenti per guardare in fondo alle bottiglie vuote saranno silenziose le sere e respingenti le nostalgie sui vetri come schizzi di piogge venute da chissà quali cieli forse hanno preso il posto delle parole che avrei potuto sussurrare sulle sue tempie stanche per addolcirle con il sapore di un bacio pulito Come adesso su questo letto profuma di sorriso l’età che sopraggiunge e ci sorprende attoniti a scaldare il tempo con un’altra forma di preghiera Cadrà la neve sui nostri sogni e sarà più soave guardarla cadere insieme questa sera