In questa meditazione farò riferimento di volta in volta all’aspetto interno ed esterno del corpo.

Portiamo l’attenzione sull’esperienza diretta dei nostri corpi esternamente ed internamente, iniziando dall’aspetto esterno, che può essere sia visivo, ma per molti anche tattile.

Una sensazione fisica, la sensazione tattile del vostro corpo.

Il corpo è ciò che di solito sorge nella nostra consapevolezza come corpo immaginato, pensato, oppure come una vaga idea del nostro aspetto. E’ proprio così.

C’è il corpo visivo: possiamo vedere intorno a noi questi corpi visivi, abbiamo poi questo corpo tangibile, che sentiamo ed è quello utile, direttamente sperimentato attraverso una serie di sensazioni fisiche, mentre l’aspetto interiore è la dinamica energetica all’interno di quella stessa forma.

Quando iniziamo la meditazione seduta, in piedi o camminata, portiamo l’attenzione sul corpo esterno e poi sentiamo cosa avviene internamente.

Questa sera abbiamo solo mezz’ora a disposizione, quindi faremo una meditazione seduta.

In parole semplici, l’idea è quella di stabilire una base solida, sia che siate seduti sulla sedia, sul cuscino o su un panchetto.

In questo modo, potete percepire un senso di radicamento e riconoscere che è un dono.

Un dono che richiede proprio una base stabile.

Sentite come il vostro corpo incontra la superficie che vi sostiene, così non siete completamente all’interno di un corpo come se fosse separato dal mondo intorno a voi. Là dove il corpo è in contatto con qualcosa di esterno, sorge la sensazione tattile, che è relazionale ed è in virtù di questa natura relazionale che l’ energia interna si armonizza con gli aspetti esterni. Così, siamo meno ossessionati da ciò che accade dentro di noi

In realtà, diamo a noi stessi il tempo di apprezzare che siamo sostenuti dalla terra, lo percepiamo nelle gambe per esempio

Mantenendo la postura eretta attraverso tutto il corpo, allungo la spina dorsale, sento il contatto dell’osso sacro, le anche, la zona pelvica

Praticando in questo modo, si percepisce come il peso sia sostenuto dalle ossa e non dai muscoli o dai tessuti molli.

I muscoli del corpo sono là solo per consentire alle ossa di allinearsi, mentre le parti dure portano il peso.

Abbiamo questa struttura fisica che trasferisce il peso dalla parte superiore del corpo giù verso la zona del perineo e poi dal perineo viene rilasciato alla terra.

Inarcate leggermente la parte inferiore della spina dorsale, aprite il petto, così il busto non si piega in avanti. Rilassate le spalle, portando le scapole all’indietro, in questo modo la parte superiore della schiena non s’incurva.

Spingete la testa leggermente all’indietro, così che il peso del cranio possa scendere lungo le ossa del collo e la spina dorsale, giù sul pavimento.

Sintonizzandoci con questa postura, inizia a risuonare in noi il senso di radicamento,
Sono queste sensazioni di contatto che inviano un segnale al corpo, internamente

Non c’e pressione, ma apertura e ci si sente al sicuro

E’ preferibile non entrare troppo in profondità internamente, finché non si ha una base esterna sufficientemente stabile. Internamente incontriamo la turbolenza energetica del corpo con le sue tensioni e squilibri. Tutto ciò può essere trasformato con la pratica e può diventare una risorsa molto potente per la nostra liberazione. Si fa gradualmente, con attenzione, si stabilisce una cornice adeguata dove il respiro può fluire liberamente.

Il respiro sarà il primo agente che libera, calma e rilassa il corpo all’interno, stimolando allo stesso tempo anche il cuore a fare lo stesso

La forma fisica in questa particolare postura è equilibrata in sé stessa ed è anche il veicolo del respiro

Un respiro lungo e calmo, che dall’addome attraversa il torace, la gola, inizia a sorgere spontaneamente quando il corpo esterno è stabile

Il respiro inizia a sorgere da solo come il ritmo della marea, fluendo attraverso questa presenza incarnata.

Ad un livello più sottile potete dirigere l’attenzione sulla pelle, sensibile confine di questo corpo fisico.

Se preferite tenete gli occhi leggermente aperti, ciò vi aiuterà a non sprofondare internamente. Anche il contatto delle dita tra loro con un mudra oppure appoggiando le mani sulle cosce può aiutare a rimanere vigili.

Quando siete sommersi dai pensieri, utilizzate la struttura ossea e più esternamente le sensazione fisiche che giungono dall’epidermide. Questo vi aiuterà a non farvi trascinare dai pensieri.

Contattate il cuore-mente Citta: inspirando portate nel cuore i valori a cui aspirate, mentre espirando lasciate andare ciò da cui volete liberarvi, dimorando sull’energia di rilascio dell’aria con l’ espirazione.