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Donne che corrono coi lupi

Al cuore del libro

Il lavoro più profondo è di solito il più buio. Una donna coraggiosa, che sta diventando saggia, svilupperà il terreno psichico più povero, perché se costruisce soltanto il terreno migliore della sua psiche, avrà come panorama l’aspetto più misero di sé. Non abbiate dunque paura di indagare il peggio. Soltanto questo garantisce un aumento del potere dell’anima, grazie a introspezioni nuove e a opportunità di riesaminare in modo affatto nuovo la vita e il proprio sé.

Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono coi lupi

Vorrei che il mondo e le persone che mi circondano potessero vedere di me solo gli aspetti migliori, quelli luminosi. Ed io stessa vorrei fare i conti con le mie qualità, le mie doti, le cose che sono capace a fare bene, le belle esperienze, le buone relazioni. Vorrei risplendere come la luna e lasciare nascosta la parte buia. So che il buio c’è, è da qualche parte, ma perché mostrarlo? I cicli lunari però insegnano che le parti oscure vengono comunque regolarmente illuminate e visibili. E allora? Allora mi fermo a pensare, a ri-cordare (cioè a portare nel cuore), lascio spazio a mente e cuore, ripercorro la mia vita, gli eventi importanti, i nodi che hanno permesso svolte e scelte determinanti. Ripercorro le tante fatiche, i momenti bui, per rimanere con la terminologia dell’autrice, e mi rendo conto che sono stati proprio questi, con tutto il loro carico di fatica e dolore a rendere possibile il mio cammino. Ora che sono qui, tranquilla, e riguardo come in un film la mia vita posso anche sorridere di fronte al buio attraversato. Ma ho ben chiaro il ricordo –e vale anche oggi- che avrei fatto qualunque cosa –e oggi farei qualunque cosa- per saltare a piè pari quei momenti difficili. Sono sempre alla ricerca della magica medicina, del miracolo di sole giornate luminose, senza buio, senza dolore. Ma così non funziona. Al giorno segue la notte e poi di nuovo il giorno, sempre: ho impiegato tempo, tanto tempo, per imparare una cosa tanto ovvia… e ho avuto la fortuna di avere incontrato maestri che mi sono stati vicino nel buio, mi hanno aiutato a “stare”, a non fuggire –perché fuggire in realtà è facile, ci si può riempire la vita e la mente di cose e di rumore ed il gioco è fatto, o almeno così sembra: ma il buio, ciò che ti spaventa è sempre lì, semplicemente nascosto come macerie e calcinacci sotto un bel tappeto,- a rimanere dove ero e dare un senso a quanto accadeva. È stato facile? No. Per niente. Posso ora dire di essere una donna saggia perché ho attraversato territori oscuri? Non lo so. Certamente sono una persona in cammino ed in costante cambiamento. Forse ho meno paura del buio ed ho imparato l’ovvio –finalmente- cioè che al giorno segue sempre la notte in un ciclo continuo ed infinito. Non c’è luce senza buio. Ecco.

Quindi, amico mio, puoi provare qualche volta a stare nel buio, a non capire, ad avere cura della tua fragilità senza nasconderla o sfuggirla, magari puoi chiedere a persone speciali di tenerti per mano e chiedere aiuto è una ottima risorsa per affrontare il buio: penserai sia solo la luce di una piccola candela ma quel piccolo chiarore rende il buio meno buio e, soprattutto, non sei solo. Non è facile. Lo so.
Pinkola Estés parla di coraggio, di saggezza come frutto dell’aver saputo accogliere tutto, fatica e leggerezza, buio e luce, tristezza e gioia, terreni poveri e terreni fertili. Ed in effetti, se avrai coraggio, pazienza e strumenti adeguati –la guida di un maestro, il sostegno di un amico, tempo…- imparerai a non avere più paura del buio e scoprirai che, a volte, nel buio è nascosto il seme di nuova saggezza e profondità.
Allora, amico mio, ti suggerisco la lettura di questo bellissimo libro. Troverai fiabe, riflessioni, pensieri. Puoi scorrerlo velocemente per capire come è strutturato, per gli impulsivi come me aiuta andare a vedere come va a finire, per poi tenerlo vicino a te e leggerne lentamente un capitolo alla volta, leggere e rileggere, tornare indietro, meditare.
Il libro si intitola “Donne che corrono coi lupi” ma non farti ingannare dal titolo, non pensare sia un libro solo per donne. In realtà è per chiunque voglia “esercitarsi ad ascoltare l’intuito, la voce interiore, porsi domande, essere curiosa, vedere quel che si vede, ascoltare quello che si sente e poi agire in base a quel che si sa essere vero. Questi poteri intuitivi sono stati dati alla vostra anima dalla nascita.”
Questo libro è una carezza per l’anima, da sorseggiare lentamente come una tazza di tè, lasciando che il cuore risuoni alle sue storie.
Buona lettura.

“Si suol dire la cultura cura. Se è vero, le famiglie imparano a curarsi; lotteranno meno, ripareranno di più, feriranno meno, ameranno di più.”

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