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La Pietra e l’Albero

Fiabe del cuore

Questa fiaba nasce dall’incontro con un albero e una pietra che è avvenuto in un incontro della “Pratica del buongiorno al mattino”.
Questa pratica è un’occasione di profondi incontri di cuori, di natura, erba, terra, foglie, rami, muschio, fiori, pietre, canti di uccelli… a volte di gatti e anche di un cane. Da questi incontri sorgono intenzioni, auguri, poesie, gratitudine, disegni e anche questa storia.
La bellissima foto dell’albero con la pietra è stata scattata da Sanda Stojkovic.

 


 

La cantastorie questa volta non aveva avuto il tempo di inventare una fiaba o una storia, era stata negli ultimi mesi troppo presa dai lavori quotidiani, dai figli e dalla casa…una sera quando si stava per addormentare nel suo lettino nella sua casa costruita tra le radici della grande quercia iniziò a sognare di raccontare una storia che aveva per davvero vissuto…

“C’era una volta in un luogo lontano, ma non troppo da qui, in un tempo passato, ma non troppo da ora, un sabato mattina, uno di quelli speciali….certo tutti i sabati sono speciali, ma due al mese sono speciali in modo diverso: sono i sabati dell’incontro con l’albero. La cantastorie salutò suo marito e i suoi bimbi e andò in un luogo appartato, si sedette per terra chiuse gli occhi e aspetto’ di collegarsi con le altre…”ci saranno tutte?” Si chiese con emozione… Si c’erano tutte: la sussurratrice  degli alberi, l’antica fata bambina, la gnometta sorridente, la streghetta e l’elfetta…il gruppo era al completo pronto per un nuovo viaggio e un nuovo incontro….dove le avrebbe condotte oggi la sussurratrice degli alberi?

Dopo un percorso fatto di erba, muschio, rocce e conchiglie si trovarono davanti a una meraviglia mai vista…..un albero….ma no…un albero famiglia, un albero tribù con tutti quei rami simili, ma diversi che tenevano sospesa ben in alto e al centro una pietra a forma di cuore, ma anche un po’ simile a un’uccelo e a un nido…come ci sarà finita lì? Che sia un totem…da dove verrà e come mai l’albero che l’ha accolta la sorregge. Molti esseri l’hanno vista, ma tutti l’hanno lasciata lì per rispetto o forse per non curanza…si narra che addirittura un uomo tanto tanto tempo fa sia passato di lì e abbia usato l’albero per legare del filo di ferro per delineare qualcosa…si sarà accorto della pietra?

Dopo aver condiviso le proprie emozioni, sensazioni e pensieri da cuore a cuore il gruppo delle viaggiatrici era forse pronto a salutarsi, ma l’antica fata bambina era troppo stanca per affrontare il viaggio di ritorno, aveva bisogno di riposare, da tempo non poteva tornare più alla sua vera casa che era stata rovinata dal passaggio delle grandi cavallette e il rientro ad essa  sarebbe stato possibile solo dopo la decisione del saggio gufo. L’antica fata bambina aveva il desiderio di fare un pisolino vicino a quell’albero così la sussurratrice degli alberi, trovo’ subito il posto più comodo e morbido per il riposo, la streghetta con la sua magia fece una profumata copertina tessendo fiorellini e fili d’erba, la gnometta andò a raccogliere del muschio per un soffice conscio, la cantastorie intonò una ninnananna e l’elfetta si offrì di vegliare sul sonno…..e così l’antica fata bambina si addormentò e sognò..

 

“Lontano lontano in un’altra galassia in un’altra terra vivano esseri molto saggi, grandi viaggiatori e grandi conoscitori che potevano viaggiare per galassie e mondi stando contemporaneamente sia presenti nella loro terra sia nel posto dove stavano viaggiando, un giorno un essere di questa terra viaggiando fu attratto da un pianeta con dei bellissimi colori: blu, verde e marrone, troppo belli per non avvicinarsi….Ma iniziò a precipitare, a indurirsi e a scaldarsi…..pensò “Vado così veloce che mi romperò” quando sentì una voce “ cadi qua! Noi ti possiamo tenere…non ti romperai”… l’essere si affidò, anche perché non aveva grande altra scelta, e ce la mise tutta per cadere tra quelle braccia marroni e verdi e si sorprese dalla forza e della dolcezza con cui fu afferrato e contenuto. Da allora è passato tanto tempo, ma quell’essere è ancora lì, sotto forma di pietra, forse nido, contemporaneamente lì e nella sua terra tra i suoi simili ai quali racconta cose sorprendenti…lì dove è lui vede il cielo, sente il sole, la pioggia il vento, la neve… Percepisce gli alberi, parla con il loro cuore, con le loro radici che attraverso la terra tengono i contatti con tutti gli altri alberi del pianeta… sente gli uccelli, qualche volta ne ha toccato qualcuno che si è fermato lì e su di lui ha appoggiato le sue zampette, sente le formiche, gli insetti, più di una volta ha incontrato un serpente, ha visto volpi, conigli, cinghiali, un lupo e molti animali con meravigliosi vestiti di pelo…ha visto gli uomini e altri esseri, li ha visti piangere e ridere, ha sentito il loro cuore abitato da gentilezza, amore, gioia, compassione, fiducia, comprensione, complessità e molto molto altro…è una bella occasione stare sospeso e contenuto e immerso in questo divenire di incontri…un giorno vennero da lui una sussurratrice degli alberi, una cantastorie, una gnometta, una strega e un elfo e tutte insieme permisero a lui di entrare nel sogno di un’antica fatina bambina…”

 

Se il tuo cuore alla pianta che vive con la pietra a conoscere vuoi portare

Alla sussurratrice degli alberi ti puoi affidare

La Gnometta, la streghetta, l’elfetta, la cantastorie, l’antica fata bambina potrai incontrare

E altri esseri potrai invitare

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