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Lo straniero

Nel cuore della cura

Non è roba tua
non sono tuoi
i fiori
il giardino
quel bambino appena nato
il gesto che lo ho ha generato
il latte
che lo ha nutrito
il prestito del cielo
non sono per te
gli ammiccamenti della luna
gli slittamenti della lingua
di tutte le parole solo una
è veramente tua

Tu sei il ritorno senza andata
lo smarrimento dell’estate
il tradimento dell’inverno
il peso
del sogno prima di essere sognato
il desiderio sospeso come il caffè
che qualcuno in un bar
avrà bevuto
per te

Sei tu lo straniero
in cerca di una terra nuova da baciare
di un cuscino di ombre
dove appoggiare
il piede stanco
la polvere sulle scarpe
le vie interrotte
e mai più riprese
le lotte interminabili le braccia
infine arrese

Sei tu quello che cerca
il suono
del verbo essere
all’infinito
senza mai dire
a chi ti chiede il nome
ecco
questo io sono

 

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