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Una tazza di tè

Nel cuore della cura

Aveva mani vuote
di desideri
Le pene chiuse
dentro al cuore
passavano in rassegna

quei lunghi pomeriggi di autunno
ad aspettare
che si muovesse
il vento tra le foglie
Non si sentiva più
come non si sente
un rumore un sospiro
un fruscio
qualcosa che parli di se’
qualcosa di vivo
Non aveva trovato
una mente
disposta ad abitare
il suo dolore
antico come ruggine
tra i capelli
Le porsi la mano
con la stessa grazia

di quando si versa del tè
in una tazza vuota
Fu in quell’istante
che la vidi sorridere
un ciuffo di vita leggera
tra la bocca e il tempo
Poi silenziosamente
ci congedammo
Le cose della cura accadono così
passano anni
a volte
ma sono due
i momenti essenziali
Il principio e la fine
In entrambi
c’è stata bellezza

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