A. Sucitto, newsletter Dhamma Tracks, 02/05/ 2025

Ci riuniamo insieme in silenzio, ascoltiamo noi stessi mentre ci stabiliamo in uno spazio e in un contesto condivisi, lontano dalla pressione, dall’obbligo, dal confronto, dall’ossessione, centrando il cuore. PAUSA

Lasciamo andare quelle spinte del cuore che spesso producono degli effetti: cosa c’è dopo? La tendenza a far accadere qualcosa; ci sforziamo di far accadere qualcosa chiedendoci se sarà la cosa giusta da fare e dando la colpa a qualcosa, a se stessi, al proprio passato, ai genitori, ai vicini.
Lasciamo andare tutto questo, l’agitazione che porta con sé, riconoscendolo.

Che cos’è necessario? Il sostegno del cuore, la presenza nel corpo. Che cos’è la presenza nel corpo? Il radicamento. Prima di tutto, entriamo in contatto con l’esperienza tattile, stando seduti qui con il senso dell’anatomia, ci sentiamo intimamente connessi alla terra. PAUSA

Incoraggiamo l’addome a rilassarsi come se lasciassimo le nostre energie calmare il corpo. L’altro aspetto è lo spazio, lo spazio protetto. Non abbiamo bisogno di stare in guardia o di essere attivati, e nemmeno attivi per dimostrare che stiamo facendo qualcosa di giusto.

Un’altra ricettività è stata incoraggiata, la ricettività della superficie che ci sostiene, il senso di assenza della pressione fisica che favorisce il rilascio della pressione psicologica.

Un segno unificante di questo è la capacità di permettere all’addome di flettersi mentre espira completamente. Lasciamo che si svuoti, aspettiamo finché l’inspirazione arriva spontaneamente senza forzare, poiché lo fa in ogni caso.

Lasciamo l’inspirazione gentilmente aprire il corpo, soprattutto nel centro addominale e sentiamo un senso di pienezza. Non è richiesto nessuno sforzo. Stabilendo la sicurezza fondamentale dell’essere, si può occupare lo spazio senza disporre di una carta di credito o senza doverlo meritarlo. PAUSA

Il respiro e’ utile qui, possiamo seguire i pensieri, le sensazioni come dei flash – percepiamo una specie di contrazione, non si deve cercare di andare oltre. Come fai a sapere che stai respirando, come lo senti? Senti le sensazioni che si spostano interiormente, non è qualcosa che ti sta toccando dall’esterno.
Sono sensazioni intime, il flettersi del tuo stesso corpo. L’ intimità dona una certa sensibilità ed anche un certo piacere, un effetto di calore. Questa creatura che si chiama corpo sta fortunatamente facendo ciò che deve fare: respira.

Aprendoci a questa esperienza forse sperimentiamo qualcosa che ha una certa vitalità: la leggerezza dell’essere e la capacità di aprirci, di provare sollievo quando si espira. L’ energia viene rilasciata. L’energia esce quando espiri, l’energia entra quando inspiri. E’ uguale per tutti. Il cuore, chitta si sintonizzano, colgono il segno del lasciar andare. E con l’ espirazione, espiriamo alcuni stati intensi, delle circostanze e ne siamo rinfrescati.

Questo processo è sostenuto da un contenimento stabile: la consapevolezza che si raccoglie intorno, assomiglia a delle mani che si uniscono per tenere qualcosa di prezioso. E notiamo che il corpo inizia ad aprirsi nella parte superiore PAUSA percepiamo la spina dorsale, il palloncino del torace, che fanno la stessa cosa. PAUSA

Manteniamo l’attenzione e la consapevolezza ampie, tutto si forma e si muove all’interno della sfera della tua attenzione, un’area piuttosto vasta a cui ti puoi connettere e che comprende l’addome, il petto, come un’entità che fluisce, l’energia del cuore la raccoglie; l’apertura del petto a livello del cuore e’ importante. Il petto e’ connesso con il mondo intorno a te, riguarda la tua sicurezza, il cuore ha a che fare con il campo relazionale. Può trattarsi di un’area difficile, ma ora non ci stiamo aprendo ad una particolare persona o essere, ci apriamo a ciò che ci circonda. E’ un modo piuttosto intimo. La nostra apertura e’ associata alla benevolenza, all’amore, alla volontà in forme sottili: mi sto aprendo a ciò che mi circonda con agio, con calma. PAUSA

E nella misura in cui quella sottile schermatura, il ritrarsi che avviene di fronte al corpo e’ riconosciuto, considerato inutile, rilasciato, senti la gola aprirsi, la base della gola – indifesa. Il corpo emotivo si apre, respirando attraverso la trama emotiva. Non c’è bisogno di trattenere, capire o modellare. Inspiriamo ed espiriamo attraverso qualsiasi cosa sorga. PAUSA

Percepiamo il respiro all’interno della gola, la parte posteriore della bocca che tocca la glottide, sensazioni sottili, incoraggiando i muscoli del viso a rilassarsi, le tempie, la lingua, la bocca, la fronte, gli occhi, le guance, respirando proprio all’interno di questa struttura come un’energia che si soffonde, senza forzare l’ inspirazione e l’espirazione. PAUSA

Siamo consapevoli di tutto questo processo e quando l’energia è meno aggrovigliata, stabilmente calma e pervasiva, la consapevolezza arriva in silenzio in modo gentile PAUSA

Esaminando le condizioni che sorgono mutevoli, il loro sorgere dipendente che non comprende un’entità fissa, semplicemente ci apriamo al campo sensoriale, apriamo le porte dei sensi al tatto, al campo visivo, alla fisicità; ci muoviamo un po’, apriamo queste porte sensoriali prima di aprire troppo rapidamente le porte della mente.