Amherst, Massachusetts, 21 novembre 2024

La Madre Divina bussa alla tua porta per ridestarti dal sogno. Come la morte, ti viene a chiamare quando è giunto il momento. E spesso lo fa proprio per mezzo dei sogni, dove la mente si fa più sottile ed è già per metà sganciata da questa realtà apparente. Oppure può comparire in carne ed ossa ma come un miraggio che, non appena lo si segue, scompare. Può giungere per mezzo di sincronie, di appuntamenti che nel caso disegnano un unico cerchio. Prajna mi sorride. La sua vita è una collana di tante vite. Li porta molto bene i suoi anni.
È felice di averne dedicati cinque alla realizzazione di un libro che si intitola The Gospel of Anandamayi Ma. Docente di Harvard, le capitò tra le mani la registrazione audio di vent’anni di satsang (domande e risposte) tra Anandamayi
Ma e i suoi discepoli. Ci sarebbero un’infinità di cose da chiedere. Una ventina di zafu per terra costellano la moquette del salotto e le foto della santa indiana sono cosparse per tutta casa. “Voglio raccontarti una cosa, Erica”, mi anticipa Prajna. “Prima di scrivere il libro che hai tra le mani, sono andata in India a fare ricerca per conto di Harvard. Avevo deciso di dedicarmi a studiare l’impatto che una santa come Anandamayi Ma poteva aver avuto sulle donne indiane entrate in contatto con lei, sotto vari punti di vista. Arrivata in India, mi ha accolto per prima una donna molto elegante, che aveva vissuto con Anandamayi Ma sin da quando era bambina. Mi chiese cosa mi avesse portato fin lì e io risposi che ero interessata alla spiritualità delle donne e da sempre affascinata dalle sante.
Questa donna impallidì come se avessi detto un’assurdità. Con molto garbo mi corresse ‘Anandamayi Ma non era né una donna, né una santa’. Ecco, credo che possiamo partire da qui”. Chi era quindi Anandamayi Ma? Non era una donna, perché aveva trasceso il genere. Non era una santa, perché ‘santi si diventa’, mentre Anandamayi Ma è nata già realizzata. Aprendosi un varco nelle vite di milioni di persone, è venuta, viene e verrà sempre a dare una mano ai suoi figli e alle sue figlie, a ricordarci che il nostro unico desiderio è di fare ritorno a casa nell’uno senza due.