Firenze, 14 novembre 2023

Suor Julia è custode del cimitero degli Inglesi di Firenze. In un miraggio: lapidi che galleggiano nell’erba di una piccola collina in mezzo a Piazzale Donatello, tra strade trafficate. Come isola di silenzio e memoria, porta con sé un messaggio molto speciale. È quasi, più che un cimitero, una barca di speranza che profuma di iris e pioggia. Nato nell’800 proprio per ospitare i morti che Firenze non accoglieva – stranieri, non cattolici – oggi è gestito da suor Julia e da un gruppo di Rom che lei ha accolto, nel cuore dell’inclusività e del recupero di un’umanità ecumenica. Non è chiaro chi si prenda cura di chi. Suor Julia ha insegnato loro a leggere e a scrivere, mentre loro – dice lei – le hanno ridonato la fede proprio quando non sapeva più dove trovarla. Un tempo insegnante emerita dell’università di Berkley, esperta di pellegrinaggi, di Dante e di donne contemplative, la sua sapienza accademica si raccoglie nella più difficile delle imprese: quella di incarnare la spiritualità in modi che sembrano minori. A questo proposito mi ha detto: “Nella teologia ebraica, yod è la lettera più piccola ed è la lettera che inizia il nome di Dio, di Gerusalemme e significa ‘mano’. Yod è anche il numero 10, così sacro da non venir neppure scritto nella Bibbia in ebraico. E c’è una teologia della piccolezza. Julian di Norwich parla della visione di Dio come della visione di un nocciolo nel palmo della sua mano. Julian è piena di meraviglia per questa piccola cosa e sente una voce che dice, ‘Questo è tutto ciò che c’è’. Anche San Benedetto ha avuto un’esperienza simile quando ha visto il cosmo intero in un raggio di luce. E che dire di Santa Brigida, che stese il suo mantello bagnato ad asciugare su un raggio di sole?”. Nella sospensione del credo, in quello spazio infinito dove le distanze sorridono, è la piccolezza a vincere. Il nocciolo supera la polpa, l’atomo sorregge le sorti del mondo intero e una suora compie un miracolo che molti giudicherebbero perfettamente inutile: custodisce i morti, aiuta gli ultimi.