
Pronto a tuffarsi, sentì qualcosa toccargli leggermente la schiena.
Si voltò e vide un delfino.
Capì subito che non voleva giocare, ma stava cercando di comunicare qualcosa.
Il delfino si immerse… ed Enzo lo seguì.
A circa 12 metri di profondità, trovò un altro delfino impigliato in una rete abbandonata.
Maiorca chiese a sua figlia di passargli i coltelli da sub.
In pochi minuti, insieme, riuscirono a liberarlo.
Il delfino, allo stremo delle forze, riuscì a riemergere, emettendo “un grido quasi umano” — così lo descrisse Enzo Maiorca.
Un delfino può resistere sott’acqua fino a 10 minuti… poi si soffoca.
Il delfino liberato, ancora stordito, venne controllato da Enzo, Rossana e dall’altro delfino.
Poi arrivò la sorpresa: era una femmina, che poco dopo diede alla luce un cucciolo.
Il maschio li circondò entrambi e, fermandosi di fronte a Enzo, gli toccò la guancia — come un bacio.
Un gesto di gratitudine…
e poi si allontanarono.
Enzo Maiorca concluse il racconto dicendo:
“Fino a quando l’uomo non imparerà a rispettare e dialogare con il mondo animale, non potrà mai conoscere il suo vero posto su questa Terra.”