Bisognerebbe svegliarsi
ed avere il solo compito
di essere felici.
Mettere i piedi nudi sul giorno
e sentire che basta
un filo d’aria
un odore buono dalla cucina
una mano calda
la voce dell’albero che ci guarda
da sempre.
Dimenticare i doveri
le urgenze
i numeri
le spine.
E invece
fare l’inchino
a tutto ciò che brilla senza rumore
al bicchiere mezzo vuoto
che ci disseta ancora.
Bisognerebbe svegliarsi
e accorgersi
che siamo vivi
che abbiamo occhi
e lingua
e respiro
e la possibilità
immensa
di amare ancora.
E dire grazie
a qualcuno
a qualcosa
al nulla perfetto
che ci ospita.
Bisognerebbe aprire gli occhi
e dire:
sono qui
sono ancora qui.
E basta.
Basta per chiamarla felicità.
[Andrew Faber]