C’è un mistero dentro la sorgente profonda—
l’acqua pare viva, lontana,
come una creatura d’altro mondo
che riposa dentro una coppa.

Nessuno ne vede la fine,
solo un velo lucente in superficie—
specchio d’un fondo che non si lascia toccare.
Ogni sguardo è un tuffo nell’ignoto.

L’erba lì accanto non ha timore,
mi stupisco di vederla tranquilla
accanto a ciò che a me fa paura—
forse conosce il segreto che ignoro.

Come il giunco che cresce sul mare,
senza timidezza né dubbio—
anche dove il fondo manca,
la natura non esita.

Ma è ancora più enigmatica:
chi ne parla con voce sicura
non ha mai sfiorato il suo confine —
né affrontato i suoi fantasmi.

Mi rattrista chi non la conosce,
ma anche chi crede di conoscerla —
perché più ci si avvicina
meno la si comprende davvero.

[Emily Dickinson – Sonetto 1400 da “I Meridiani” ]