Testamento

Nel cuore della cura
Lascerò figure di montagne 
innevate 
il desiderio della vetta 
la paura del ritorno 
il rimpianto di non aver visto bene 
di non essermi perso fino in fondo 
due occhi come spilli nella notte 
per diradare il buio 
lascerò il vento tra le mani 
e il tremito di una preghiera 
di sole che illumini qualcosa 
che faccia più leggero 
il tempo del distacco 
lascerò forse un albero 
nell’intenzione del seme 
per chi rimane a ricordare 
faremo insieme l’esercizio impossibile 
della memoria 
la voce indistinguibile 
la parola più importante 
-contemplare-
quella la lasceremo al mare
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