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Spegni il fuoco della rabbia | Thich Nath Hanh,

Al cuore del libro

“Gran parte della nostra sofferenza nasce dalla mancanza di comprensione che non esiste un sé separato. L’altro è te stesso, tu sei l’altro. Se entri in contatto con questa verità, la tua rabbia svanirà.

La compassione è un bellissimo fiore che nasce dalla comprensione. Quando ti arrabbi con qualcuno, dunque, pratica il respiro consapevole; osserva in profondità la situazione per capire la vera natura della sofferenza, la tua e quella dell’altra persona: ne sarai liberato.”

“Comprensione e compassione sono fonti di energia molto potenti, sono l’opposto della stupidità e della passività. Se consideri la compassione un sentimento passivo, debole o codardo vuol dire che non sai cosa sia la vera comprensione, la vera compassione. Se pensi che le persone compassionevoli non oppongano resistenza all’ingiustizia, non la sfidino, ti sbagli: sono guerrieri, invece, eroi ed eroine che hanno riportato molte vittorie. (…) Gli esser umani non sono il nemico: l’altra persona non è il nemico. Il nemico è la violenza, l’ignoranza, l’ingiustizia in noi e nell’altro.”

 

Ho frequentato, con profitto e merito, la scuola dell’ira. Ho superato con il massimo dei voti tutti gli esami… sono una grande esperta in materia. Ho avuto grandi esempi e “maestri” e, nonostante il dolore che la rabbia altrui mi ha causato, ho pensato per molto tempo, che il combattimento fosse l’unica via per affrontare le cose. Ho combinato disastri. L’ira è una fiammata, una vampata di fuoco che ti acceca completamente e oscura la tua capacità di giudizio: sei convinto di avere ragione, vuoi avere ragione e l’unica cosa che ti interessa è vincere, avere l’ultima parola e per farlo metti in campo tutte le tue energie e ferisci a man bassa l’altro. Poi l’ira inizia a scemare, lentamente, ed infine, la quiete dopo la tempesta, sei esausto. Conti i danni, ti rendi conto che in realtà non hai vinto nulla, magari avevi anche ragione ma la vittoria non vale il costo. Ti senti in colpa, cerchi di rimediare, ma niente è come prima. Sei spaventato dalla tua stessa rabbia, pensi che devi imparare a controllarti, che la rabbia non è un cosa buona, che ti sfigura e ti trasforma in un mostro.

Lavori alacremente per estirpare da te la mala pianta della rabbia. Sei disposto a bruciare la tua laurea in “rabbia ed esplosioni”, ti senti sbagliato, pensi che gli altri siano capaci di controllarsi senza fatica e vorresti essere come loro. Ma come avranno fatto, ti chiedi? Lontano il tempo quando pensavi di avere ragione a prescindere, che la tua rabbia fosse proporzionata al torto subito, ora provi vergogna, vorresti cambiare, spegnere “il fuoco della rabbia”. Ti impegni, tanto, attraversi momenti in cui cerchi di ignorare ciò che ti infiamma, fai finta di nulla, non urli più, ma ti viene a trovare una tristezza infinita, un peso allo stomaco…

E solo dopo molto tempo –e molto dolore “Se non siamo in contatto con il dolore, non possiamo sapere cosa sia la vera felicità: il contatto con la sofferenza, quindi, è la nostra pratica”- capisci che non c’è niente da estirpare, che la rabbia, in sé, non è né buona né cattiva, impari a non giudicare ciò che provi, impari ad accettare –anche- la rabbia…

“Dobbiamo essere disponibili per la nostra rabbia, dobbiamo riconoscerne la presenza e prendercene cura. È meraviglioso ed importantissimo. Quando in te si manifesta la rabbia, invece di reprimerla occorre che tu la riconosca e la abbracci”.

E “Quando ti arrabbi, ritorna a te stesso e prenditi molta cura della tua rabbia. Quando qualcuno ti fa soffrire, ritorna a te stesso e prenditi cura del tuo dolore, della tua collera. Non dire niente, non fare niente: qualunque cosa tu dica o faccia quando sei arrabbiato potrebbe danneggiare ancora di più la tua relazione con l’altro.” Ed ecco che mentre non fai nulla stai iniziando a fare i tuoi primi passi sulla via della pace… e con il cuore nella pace puoi prenderti ”cura di te stesso” ed in questo modo “ti prendi cura anche della persona che ami. L’amore per sé stessi è il fondamento per poter amare l’altro. Se non ti prendi cura di te stesso, se non sei felice, se non sei in pace, non puoi rendere felice l’altro; non puoi aiutarlo; non puoi amarlo. La tua capacità di amare un’altra persona dipende interamente dalla tua capacità di amare te stesso e di avere cura di te”

Pazienza se qualche volta perdo la calma e mi accendo ed esplodo come un vulcano in eruzione, sono umana, e sbaglio tante e tante volte. Ma ritorno al respiro, ed alla consapevolezza, ed al momento presente ed allora capisco che io non sono rabbia, che posso tornare gentilmente sulla via della pace perché  “Essere arrabbiati non significa avere perso la capacità di amare e di accettare. Se sei un bravo meditante, un costruttore di pace, puoi aiutare l’amore e la comprensione a ricomparire in te e nell’altro. Per favore, non credere di non avere dentro di te neanche un po’ d’amore: non è vero, l’amore è sempre dentro di te”

Che dirti ancora, amico mio?

Il libro è meraviglioso: io l’ho letto e riletto un’infinità di volte ed ogni volta ho scoperto qualcosa scritto apposta per me. Thich Nath Hanh è un grande maestro che non ha bisogno di presentazione ed i suoi libri sono tutti da leggere e meditare, questo un gioiello.

In questo tempo difficile ti invito a cercare la via della pace nel tuo cuore e diventare tu stesso costruttore di pace.

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