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Neiye Il Tao dell’armonia interiore – Amina Crisma (a cura di)

Al cuore del libro

XXII

Da sempre la vita dell’uomo

riposa su un respiro equilibrato e regolare.

Ciò che ce lo fanno smarrire

sono piacere e collera, affanno e ansietà.

Ecco perché per porre fine alla collera niente vale quanto la poesia.

Per bandire l’affanno niente vale quanto la musica.

Per preservare i riti niente vale quanto la riverente attenzione.

Per preservare l’attenzione niente vale quanto la quiete.

Se entro di te sei quieto, e sei vigile all’esterno,

potrai fare ritorno alla tua natura autentica

e allora tale natura potrà stabilmente installarsi in te.

XXIV

Allarga il cuore e lascialo senza ingombro,

espandi l’energia vitale e lascia che si dilati;

il tuo corpo sarà acquietato e senza agitazione.

Allora potrai mantenere l’unità e respingere ogni turbamento

potrai vedere ciò che è vantaggioso senza esserne irretito

e affrontare ciò che è dannoso senza provarne timore.

Sarai aperto e disteso, ma acutamente vigile;

entro di te stesso gioirai.

Questa è la divina efficacia dell’energia vitale

che rende il tuo pensiero e la tua azione simili al Cielo.

 

Buongiorno amico lettore.

Eccezionalmente sono qui a scrivere in un pomeriggio freddo e ventoso e non, come di abitudine, la sera tardi ed ho fra le mani questo libretto ormai da un po’ di tempo. Ogni volta che lo prendo in mano e ne scelgo dei passi da condividere con te, mi fermo, mi dico, non sono capace a scrivere nulla, il libro, in sé, è troppo bello. Leggo e mi emoziono ad ogni parola: come faccio a condividere tutto questo con uno scritto?

E mentre sono qui a cercare parole, guardo fuori dalla finestra, nuvole nere che solcano veloci il cielo, ogni tanto un raggio di sole trafigge quel grigio. E poi le foglie che corrono nel prato, i panni stesi svolazzare sul filo, le chiome degli alberi ancora spogli flettersi e danzare nel vento… Dimentico ciò che avevo in mente di scrivere, lascio andare parole e pensieri e contemplo ciò che mi circonda, immersa nella bellezza delle piccole cose che spesso non vedo perché troppo affannata a cercare di fare sempre qualcosa d’altro, perché niente mi è abbastanza.

Ora sono qui, nel prato, nell’aria, con i piedi nascosti da mulinelli di foglie; penso che mi piacerebbe fare un disegno e rappresentare tanta vitale bellezza, ma non sono capace a disegnare così bene; potrei fare una fotografia e rendere eterno questo istante, ma in questo modo perderei il movimento, e l’odore di erba, e l’aria… la vita, insomma. E poi ricordo le parole di un mio maestro che mi ripete spesso che non possiedo nulla e non posso catturare nulla. Da qualche parte, nella mente, emerge “tutto scorre”… Eppure, non so come, vorrei fermare questo istante, semplice e perfetto, dove nulla manca e nulla è in eccesso ed io ne sono parte. Sono vento, e sole, e vento, e albero danzante e foglia irrequieta…

Rimango ferma, chiudo gli occhi, lascio che la bellezza intorno a me si espanda all’infinito e mi allarghi il cuore. Fra i versi che ho letto ne ricordo uno, che mi ripeto sotto voce, lentamente, “Allarga il cuore e lascialo senza ingombro” e provo una grande emozione.

Respiro profondamente, “riposa su un respiro equilibrato e regolare”. Gli affanni degli ultimi giorni evaporano e si disperdono nel vento, continuo a respirare, il freddo è intenso. Nonostante il cielo scuro “ogni cosa è illuminata”. Ecco il potere curativo della bellezza, della poesia, della musica, della pittura: emozionarsi, sentire con il cuore, fare vuoto ed accogliere.

Penso ai molti libri di poesia che conservo, agli autori che amo maggiormente ed ora, che sono tornata in casa ed ho ripreso a scrivere, osservo che intorno a me ne ho molti, in disordine sparso, qualcuno con un segnalibro improvvisato, qualcuno con una matita che spunta dalle pagine, qualcuno aperto… Non ricordo di avere mai letto un libro di poesia da cima a fondo: generalmente lo sfoglio, scorro lentamente le pagine e cerco ciò che parla a me, al mio cuore, in quel momento. Quando trovo la mia “magica medicina”, la leggo e la rileggo, magari la ricopio sulla agenda, per averla  con me quando ne sento il bisogno, quando il mio cuore chiede quiete.

Davvero la poesia è una medicina per l’anima!

Ora, ti potrà sembrare strano che un libro scritto intorno al IV secolo a.C., di spiritualità cinese, possa essere così meravigliosamente attuale ed aiutarci nel nostro cammino personale. D’altra parte “Neiye significa –operazione interiore-: il testo indica, come vedremo, la prospettiva di una coltivazione e di una trasformazione di sé”.

Spero, amico mio, di averti incuriosito. Il libro è particolare: oltre al testo poetico c’è una robusta ed interessante spiegazione dei versi, della storia di questo piccolo scritto, dei suoi significati. Insomma, un bel libro da meditazione!

Buona lettura. Che tu possa trovare ciò di cui il tuo cuore ha bisogno.

Amina Crisma (a cura di), Neiye Il Tao dell’armonia interiore

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